Ecobonus, sostituire soltanto i radiatori dà diritto alla detrazione?

A rispondere a questo quesito è l’Enea che spiega come intendere la “sostituzione parziale dell’impianto” ai fini della detrazione fiscale. Il Legislatore definisce agevolabili con l’ecobonus “gli interventi di sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione, con impianti a pompa di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia”. Con questa definizione, però, non è chiaro se, per accedere alla detrazione, basti sostituire una parte qualsiasi dell’impianto (come ad esempio i soli radiatori) o necessariamente almeno la caldaia.
L’Enea, ammettendo che manca una specifica definizione del termine “sostituzione parziale” dell’impianto, ha spiegato, dopo aver consultato il Mise, che per usufruire degli incentivi, diversi a seconda del tipo di impianto, l’intervento deve necessariamente comportare la sostituzione del generatore di calore. In aggiunta l’intervento può comprendere anche opere (di sostituzione o modifica) sulla rete di distribuzione, sui corpi di emissione e di controllo dell’intero impianto.
Di conseguenza, non è possibile usufruire dell’ecobonus solo per la sostituzione dei radiatori e, per estensione, per qualsiasi corpo di emissione o distribuzione, come ad esempio i pavimenti radianti.
Secondo l’Enea per accedere all’agevolazione tali interventi devono essere realizzati contestualmente alla sostituzione dell’impianto di produzione, in questo caso, della caldaia. Comunque, a parere del sottoscritto, i lavori rientrano negli interventi per il “Recupero del patrimonio edilizio” e quindi chi ne usufruisce può accedere alla detrazione del 50%.